• Comunità educativa per minori stranieri “Papa Francesco”

    “GLI ULTIMI” COOPERATIVA SOCIALE

CARTA DEI SERVIZI

Comunità educativa per minori stranieri non accompagnati “Papa Francesco”

PRESENTAZIONE

Il 2022 è stato caratterizzato da una grande instabilità dei mercati finanziari causata dalla Guerra scoppiata il 24 febbraio con l’invasione dell’Ucraina da parte della Confederazione Russa, dalla conseguente crisi energetica, da un’inflazione mondiale galoppante.
Tutti questi fattori, uniti alla frequente debolezza della volontà politica delle Istituzioni europee, hanno creato grosse difficoltà alle Aziende e, in particolare, alle singole Persone.
L’aumento dei costi delle bollette energetiche è tra le cause prime del disastro economico che, assieme all’inflazione galoppante, stanno mettendo a dura prova l’economia del mondo intero. La differenza tra ricchi e poveri si è acuita sempre più alimentando fenomeni, quali l’emigrazione di massa, tra il sud ed il nord del mondo, che si va ad aggiungere al fenomeno già esistente della fuga dalle zone di guerra, dalla carestia, dalla miseria. Mai come nel 2022 abbiamo assistito al fenomeno dell’emigrazione di tante popolazioni in cerca di un mondo migliore.
Da noi molte Aziende chiudono i battenti in quanto non riescono a conciliare gli aumenti dei costi delle utenze con la competizione dei prezzi dei loro prodotti.
Da noi viviamo il disagio delle nuove povertà anche solo perdendo il lavoro, quando la famiglia si divide, a volte quando gli equilibri su cui si basa la famiglia stessa vengono meno. Le nostre Istituzioni, oberate dai bisogni crescenti delle Persone, spesso faticano a dare le risposte necessarie nei tempi opportuni. Meglio, non possono arrivare dappertutto.
Papa Francesco, di fronte alle avversità, invita gli uomini e le donne di buona volontà, a rimboccarsi le maniche ed a reagire cercando di dare le risposte adeguate a coloro che hanno bisogno.
La mia esperienza pluriennale di Operatore sociale, unita alla mia sensibilità di Cristiano praticante, mi hanno fatto riflettere. Nella vita ho avuto diverse opportunità che altri non hanno avuto: sono andato a scuola conseguendo la Laurea in Magistero presso l’Università di Padova, a differenza delle mie sorelle; ho fatto lavori sempre stimolanti che mi hanno permesso di crescere e di migliorare la mia esperienza, la mia professionalità e la mia conoscenza.
Come reagire per dare un contributo alla soluzione dei tanti bisogni sempre più emergenti della nostra società, in particolare, a quella componente più debole: i minori?
Ho esposto la mia idea ad alcune persone conosciute da tempo e con le quali condivido lo spirito solidaristico, ed assieme a loro abbiamo deciso di fondare “Gli Ultimi – Società Cooperativa sociale” quale strumento operativo. I soci fondatori: Vittorina Veghini, Alma Ferraresi, Nerea Tinazzi ed il sottoscritto sono i membri del primo Consiglio di Amministrazione. Tutti prestiamo la nostra opera a titolo volontaristico, ognuno per quello che può in base al tempo disponibile ed alle competenze acquisite. È maturata in me la consapevolezza di essere impotente di fronte alle oscillazioni dei mercati, nei quali avevo investito il patrimonio di famiglia, dove altro non potevo se non “comprare” o “vendere”, oppure, “aspettare passivamente”, che la burrasca passasse. Mi sono domandato, più volte, se fosse giusto stare fermi aspettando tempi migliori, o, se non fosse il caso di rimboccarsi le maniche e fare qualcosa per dare il proprio contributo alla società.
In controtendenza con quanto indicato dagli esperti investitori che suggerivano di stare fermi in attesa della futura stabilità dei mercati finanziari, ho smobilizzare il patrimonio di famiglia precedentemente investito in azioni ed obbligazioni ed ho acquisito Corte Verzellotto, via Pilla 50, Mantova, anche con il sostegno di una grande Banca che ha creduto nel mio progetto, con lo scopo di svolgere in tale sito una attività finalizzata a fare del bene nei confronti di chi è stato meno fortunato e, nel contempo, creare opportunità di nuovi posti di lavoro.
Papa Francesco ci dice, tra l’altro, di guardare “oltre l’orizzonte”, di uscire dai nostri egoismi e di “fare il bene” perché questa è la nostra missione, soprattutto nei confronti di chi è stato meno fortunato. Ci dice, inoltre, che la carità nei confronti dei meno abbienti va sempre bene, ma che è il lavoro che consente di procurare il pane per sé e per la propria famiglia, e col pane, acquisire anche la dignità di uomo.

La condivisione con Papa Francesco della Sua visione del mondo, non solo su quanto espresso sopra, ci ha portato a dedicare a Lui la Comunità, ricordando le Sue parole: “Chi nel cammino della vita ha acceso anche soltanto una fiaccola nell’ora buia di qualcuno, non è vissuto invano” (Papa Francesco).

Mantova, 02/01/2023
Dott. Claudio Cuoghi

1. LA COMUNITÀ EDUCATIVA PER MINORI STRANIERI, NON ACCOMPAGNATI “PAPA FRANCESCO”

La Comunità ha un’apertura continuativa di 365 giorni l’anno, 24 ore al giorno.
Situata nella periferia del Comune di Mantova, in via Pilla, 50, in Corte Verzellotto (al confine con il Comune di Curtatone), è ad una decina di minuti dal centro cittadino.
Ubicata a 200 metri dalla Strada Statale è facilmente raggiungibile con mezzi propri o con il servizio di mobilità pubblica. Ben servita da Ipermercato e negozi.

Corte Verzellotto: le origini

Da una prima indagine storica la Villa trae origine da un Complesso conventuale del 700 denominato Eremo (Comune di Mantova).
A seguito della calata di Napoleone Buonaparte alla fine del 1700 ed all’editto con il quale lo stesso scioglieva gli ordini di Frati esistenti sul territorio conquistato, incamerando le proprietà e mettendole all’asta tra i possidenti del territorio il cui ricavato serviva per pagare le truppe, compare la famiglia Verzellotto (alla quale si deve il nome della località). Successivamente compare la famiglia Belfanti e, quindi, la famiglia Tosi.
Attualmente la proprietà è della DUE C Srl Immobiliare che l’ha data in affitto alla Cooperativa Sociale “Gli Ultimi”.
La Palazzina padronale (denominata corpo B) sorge su un’area di 5.000 mq, con altri fabbricati in gran parte ristrutturati, tra i quali barchesse, stalle, porticato fienile, e una chiesetta (consacrata) dedicata a Sant’Antonio Abate, con campana funzionante a farle da cornice: tutti che si affacciano su una vasta aia.
Un luogo che trasuda storia, nei cui pressi si combatté, il 29 maggio 1848, la battaglia tra Austriaci e studenti toscani, napoletani e siciliani accorsi come volontari, tappa fondamentale del Risorgimento italiano.
La Villa (corpo B), si sviluppa su tre piani, dei quali due sono dedicati alla Comunità. Si trova all’interno di una Corte con esteso giardino perimetrale ed aia antistante. La Corte risulta essere completamente recintata con aperture ai quattro lati con cancelli di cui uno automatizzato. Questo dona adeguata protezione agli Ospiti.
All’interno della Corte ci sono due piccole abitazioni, adiacenti la casa padronale, ma non di pertinenza della Comunità.
All’esterno, sempre di pertinenza della Comunità, si trova un ampio spazio verde, ben curato con annesso recinto per cavalli.
Al piano terra, la Comunità è dotata di un ingresso molto ampio con due accessi dal cortile interno ed esterno, un ampio soggiorno con TV, dotato di servizi per gli Ospiti, una cucina attrezzata e dotata di tutti gli elettrodomestici, una spaziosa sala da pranzo, una lavanderia con bagno per il personale, una saletta per gli educatori, un ufficio, una sala giochi, relax e compiti per gli Ospiti della Struttura;
Il piano primo è accessibile tramite una scala ed un ascensore ed è composto da una camera da letto per gli educatori superiore ai 16 mq con due posti letto e bagno privato adiacente.
Inoltre il piano si compone di altre 4 stanze delle quali 3 con un totale di 7 posti letto, ed un bagno in comune e una con tre posti letto e bagno adiacente la camera.

2. TIPOLOGIA DELL’UTENZA

Sono Ospiti della Comunità Educativa “Papa Francesco” Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA) di sesso maschile di età compresa, al primo ingresso, indicativamente tra i 6 e i 18 anni.

Sono di norma ammessi:

  1. minori stranieri maschi non accompagnati, giunti in Italia per sfuggire a situazioni di degrado sociale ed economico;
  2. minori stranieri non accompagnati a rischio o entrati nei circuiti di marginalità sociale, devianza, sfruttamento, abuso;
  3. minori stranieri non accompagnati in transito nel Comune di Mantova;
  4.  minori stranieri non accompagnati inseriti nel circuito di protezione istituzionale, bisognosi di vivere all’interno della Comunità Educativa come alternativa alla strada;
  5.  minori stranieri non accompagnati vittime di tratta e/o sfruttamento, che vivono in strada e/o si trovano in strada inseriti in circuiti di illegalità;
  6. minori stranieri non accompagnati in situazioni di disagio familiare di diversa natura tali da consigliarne l’allontanamento dal “nucleo di origine”: problematiche educative determinate da scarse o inadeguate competenze genitoriali, tossicodipendenza dei familiari, disagio psichiatrico dei genitori, situazioni di trascuratezza e abbandono del minore, assenza di un genitore, etc.;
  7. minori stranieri non accompagnati fragili per i quali i Servizi Sociali ritengano opportuno un periodo di osservazione all’interno di un contesto neutro, distante dalle complesse dinamiche familiari e sociali, anche in vista di una più chiara definizione progettuale;
  8. minori stranieri non accompagnati provenienti da percorsi iniziati in altre Comunità e per i quali si richiede un prosieguo differente;
  9. minori stranieri non accompagnati per i quali la NPI preveda l’idoneità di un collocamento in contesto educativo.

Sono esclusi dalla possibilità di ammissione i minori che presentino conclamato abuso di sostanze o conclamate patologie di tipo psichiatrico per le quali risulti necessario l’inserimento all’interno di Comunità Terapeutiche.
Sono, inoltre, esclusi dalla possibilità di ammissione, minori in situazioni di messa alla prova.

Tutti gli Ospiti verranno guidati all’interno del contesto comunitario preferibilmente fino al compimento della maggior età.
In via eccezionale, vi sarà disponibilità ad ammettere minori appartenenti ad altre fasce d’età che non abbiano trovato altro contesto o facenti parte di nuclei di fratelli, al fine di evitare problematiche separazioni relazionali – affettive.

3. L’ÉQUIPE MULTIDISCIPLINARE

La Comunità è gestita da una équipe multi professionale composta da:

Direzione: Claudio Cuoghi, Laurea Magistero, Socio volontario;
Alma Ferraresi, Sociologa, Consulente Volontaria-Segretaria;
Graziano Baratti, Psicologo, Supervisore;
Educatori professionali;
Mediatori culturali;
OSS;
Volontari a diverso titolo.

I. RUOLI E MANSIONI

a. Direttore: è il Rappresentante Legale dell’Ente, coordina il gruppo di lavoro.
Si occupa della gestione del budget di spesa e dell’andamento della qualità dei servizi; cura, inoltre, il rapporto con gli interlocutori istituzionali e i soggetti della rete dei Servizi territoriali.

È responsabile dell’organizzazione di tutti gli aspetti della vita quotidiana degli Ospiti. Programma la turnazione del personale e redige i piani di lavoro, si occupa della gestione del personale. Concorre, di concerto con l’equipe, alla costruzione del PEI e lo supervisiona; mantiene i contatti con i Servizi invianti, i Servizi territoriali, la scuola e i famigliari.

b. Sociologa: svolge colloqui di supporto ai minori e interventi di gruppo atti alla risoluzione di difficoltà relazionali con gli Ospiti; partecipa ai colloqui e alle riunioni con i servizi invianti durante le fasi di presa in carico – ammissioni e dimissioni – e durante gli incontri stabiliti per tutto il percorso degli Ospiti; gestisce i rapporti con i familiari nel rispetto delle indicazioni del Tribunale e/o dei Servizi Invianti; partecipa e supervisiona la stesura del PEI; interviene, ove necessario, al fine di salvaguardare le fragilità dei minori in carico (es: colloqui con insegnanti); aggiorna le cartelle personali degli Ospiti; svolge attività di supervisione d’equipe.

c. Educatori professionali: in sinergia con la Direzione, osservano e registrano i comportamenti individuali e di gruppo; effettuano colloqui con i minori per l’esame delle situazioni individuali e di gruppo al fine di constatare la concretezza degli interventi educativi previsti; vigilano e prestano continua assistenza ai minori curando le relazioni affettive e sociali, l’educazione igienica e l’incolumità; effettuano la programmazione della vita nella Comunità e delle attività di gruppo (gioco, studio, visite mediche, sport, alimentazione, riposo, pratiche igieniche, pulizia e riordino degli ambienti, …); partecipano alle riunioni di équipe; redigono il PEI; conducono direttamente gli interventi educativi secondo le azioni definite nel PEI; aggiornano le cartelle personali dei minori; compilano il diario di bordo; accompagnano i minori in tutte le attività previste.

d. Mediatori culturali: possiedono una profonda conoscenza della lingua, della cultura e del contesto sociopolitico sia del Paese in cui operano sia del Paese d’origine delle persone straniere con cui lavorano.

Tale conoscenza consente loro di agire come un ponte cruciale, agevolando la comunicazione tra persone che parlano lingue diverse o che provengono da contesti culturali significativamente distinti e che, senza una mediazione adeguata, potrebbero incorrere in malintesi o conflitti.

Fanno da interpreti tra gli altri Operatori e la Direzione e i minori immigrati. Talvolta è richiesto il loro servizio anche dai Servizi invianti nel fornire un sostegno orientativo e aiutare nella ricerca di soluzione adeguate a vantaggio degli Ospiti.

Il loro compito è anche quello di assicurarsi che entrambe le parti comprendano in modo preciso parole, significati e concetti, anche di natura complessa, così da poter interagire in modo aperto ed efficace.

Tra i loro compiti troviamo:

  1. la fornitura di informazioni dettagliate sulle procedure per accedere a sanità, istruzione e assistenza sociale;
  2. l’aiuto agli Ospiti che necessitano di Documenti affinché possano organizzare in modo autonomo la loro vita nel nuovo Paese;
  3. la diffusione di informazioni sulle Leggi vigenti in Italia e nell’Unione Europea.

e. Coordinatore: tra il personale che lavora in Comunità, uno svolge il ruolo di Coordinatore ed è di costante riferimento per tutte le problematiche connesse con la Vita della Comunità.

Nello specifico assume le seguenti funzioni:

1. coordinamento tecnico-operativo del servizio;
2. coordinamento degli Operatori;
3. coordinamento dei lavori di équipe;
4. gestione operativa del personale;
5. relaziona ed intrattiene (in sinergia con la Direzione) i rapporti con i Servizi esterni e i Tutor degli Ospiti;
6. riferisce e relaziona sulle attività della Comunità alla Direzione e nei momenti di supervisione e di équipe.

f. Supervisore: Il supervisore aiuta l’équipe di lavoro a leggere i vissuti e le situazioni che possono minare le relazioni interpersonali e quelle con gli Ospiti al fine di migliorare il clima di lavoro e garantire un servizio qualificato e professionale all’interno della Comunità.

Nello specifico favorisce la lettura sia psicologica sia pedagogica dei fatti educativi. Il suo lavoro di supervisione è finalizzato a:

1. individuare e sciogliere alcune situazioni intoppo che non consentono, a una prima analisi, l’auspicato procedere del progetto;
2. evidenziare il senso dell’azione educativa, cioè scoprire educazione pensata, anche laddove non sembra esservi pensiero, e scoprire pratica educativa anche laddove non sembra esservi pratica educativa;
3. favorire il confronto tra le dichiarazioni d’intenti educativi e gli effetti educativi, quando tra i due momenti sembra esistere uno iato ritenuto non fisiologico, ma patologico.

g. OSS-Operatori Socio-Sanitari: si occupano dei servizi ausiliari offerti: pulizie degli ambienti, lavanderia e servizio pasti; collaborano assieme agli Educatori al raggiungimento degli obiettivi di autonomia degli Ospiti; partecipano, di norma, alle riunioni d’equipe.

h. Soci volontari e Volontari: sono professionisti che, a titolo gratuito, prestano l’attività professionale o lavorativa, fornendo servizi alla Comunità Educativa e concorrendo, in questo modo, al raggiungimento degli obiettivi di aiuto ai Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA) ovvero l’interesse generale del loro spirito solidaristico alla promozione umana e all’integrazione sociale degli Ospiti.

Questo sia nel supportare i Minori nei compiti e nell’apprendimento e perfezionamento della lingua italiana sia nel recarsi, con alcuni di loro, a fare la spesa per la Comunità sia nell’accompagnare i Minori stessi ogni qual volta ci sia necessità.

i. L’équipe della Comunità è composta dall’insieme dei predetti Operatori che si raffrontano sulle esperienze maturate e discutono su problematiche emerse.

Si svolge, a cadenza settimanale, al fine di impostare la programmazione, verificare le attività in corso, discutere di eventuali situazioni problematiche e di quant’altro sia necessario per garantire un equilibrato andamento della gestione del servizio.

Si pone obiettivi definibili di volta in volta all’interno di una cornice metodologica condivisa, seguendo il principio di raggiungere come obiettivo primario il benessere psicologico e a minima dipendenza: è quindi importante il confronto continuo sul raggiungimento degli obiettivi programmati attraverso un attento lavoro di osservazione di raccolta ed elaborazione di informazioni.

Dedica, nella fase iniziale, un momento di formazione e di aggiornamento su tematiche utili al buon andamento della vita in Comunità.

Si incontra, inoltre, a cadenza mensile, con il supervisore per un intervento specifico e mirato.

4. MODALITÀ DI PRESA IN CARICO

  1. PRESA IN CARICO

La presa in carico avviene dal momento in cui l’Assistente Sociale (o suo delegato) di un Servizio territoriale o di altro Ente contatta il Direttore al numero telefonico: +39 349 8190785 o all’indirizzo di posta elettronica: coopsocialegliultimi@gmail.com chiedendo la disponibilità di inserimento in Struttura del minore.
In caso affermativo, vengono richieste ulteriori informazioni, al fine di discutere il caso in équipe e valutarne l’ammissione.
In caso di risposta affermativa, da parte dell’Equipe e della Direzione, e di decisione relativa alla presa in carico, vengono richieste ulteriori informazioni circa:

1. la storia familiare;
2. i motivi che l’hanno portato in Italia (Europa);
3. la situazione giuridica;
4. il profilo psicologico;
5. la situazione sanitaria;
6. le difficoltà e la personalità del minore.

Di norma, ai fini dell’ammissione, è previsto un incontro di conoscenza con il minore e la visita alla Comunità, considerando l’importanza che riveste il primo impatto e l’approvazione del contesto da parte del futuro Ospite.

  1. AMMISSIONE

Nel giorno concordato per l’inserimento in Comunità, è prevista la presenza del Direttore. Le ammissioni sono effettuabili dal lunedì al venerdì di norma, ma per urgenza, anche il sabato e la domenica.

Documenti richiesti dalla Struttura ai Servizi invianti al momento dell’inserimento in Comunità, sono:

1. eventuale documentazione sanitaria completa (esami ematici e urine non anteriori a 3 mesi, eventuali malattie infettive contratte, eventuali allergie e/o intolleranze a cibi e/o farmaci, malattie trasmissibili, malattie in atto, vaccinazioni, …) o autorizzazione al completamento degli accertamenti diagnostici;
2. impegno di spesa riferito al pagamento della retta da parte dell’Ente pubblico competente;
3. decreto del TM o suoi estremi e breve sintesi del dispositivo;
4. dichiarazione di affido alla Comunità Educativa Minori per tutte le ordinarie pratiche amministrative legate alla cura del minore;
5. indicazione del soggetto cui inviare le relazioni di aggiornamento sul minore;
6. eventuale relazione dell’Assistente Sociale;
7. eventuali relazioni delle Strutture di accoglienza precedenti;
8. eventuale fotocopia della C.I.; fotocopia C.F./Tessera sanitaria o di qualunque documento in possesso del minore all’arrivo in Italia (passaporto, permesso di soggiorno, …);
9. eventuale Progetto Quadro;
10. numeri telefonici dell’Assistente Sociale di riferimento.

  1. DIMISSIONI

Così come l’ammissione, anche le dimissioni del minore avvengono, salvo casi eccezionali, dal lunedì al venerdì.
Le modalità di dimissione dalla Comunità sono disposte dall’Ente inviante e comunque concordate fra Direttore e Sociologa della Comunità e Servizi Sociali quando:

1. cessano le condizioni che hanno determinato l’inserimento del minore per il raggiungimento degli obiettivi previsti (raggiunti i limiti di età, raggiungimento degli obiettivi del Progetto);
2. il comportamento del minore (grave e con comprovato motivo) provoca danno agli altri Ospiti in seguito a reiterate violazioni delle regole fondamentali di civile convivenza;
3. si ravvisa la necessità di un trasferimento del minore presso altra Comunità;
4. nel caso insorgano gravi motivi di incompatibilità fra il minore e la Comunità ci si riserva di richiedere al Servizio Sociale le dimissioni dalla Struttura, con preavviso di gg. 30;
5. incongruenza del Progetto educativo ed impossibilità di proseguimento nel contesto;
6. eventuali decisioni degli Organi competenti.

In ogni caso la dimissione è sempre programmata in modo da proteggere la sfera affettiva ed emotiva del minore; pertanto la Comunità fornisce tutta l’assistenza e la collaborazione necessarie.

5. MODELLO TEORICO DI RIFERIMENTO

La Comunità pone a sua guida il modello teorico dell’Attaccamento di Bowlby e Winnicott, secondo i quali la relazione di cura costituisce luogo fondamentale di sviluppo del Sé.
Il bisogno di avere un adulto di riferimento stabile cui rivolgersi per ricevere accudimento in vista dello sviluppo di una buona autonomia futura è, secondo gli Autori, un bisogno di base, al pari del bisogno di nutrirsi, trovare riparo e dormire.
All’interno della relazione di cura, si sviluppa l’immagine che ciascuno ha di sé, dell’altro e del mondo circostante.
Avere la possibilità di instaurare un legame di accudimento “sufficientemente buono” con un adulto di riferimento che si prende cura di noi, può risultare riparativo anche di fragilità legate a precedenti esperienze di difficoltà.

Questo è spesso il caso dei Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA), provenienti da situazioni familiari e sociali e religiose complesse all’interno delle quali possono aver sviluppato una visione di sé come non meritevole, “cattivo” o abbandonabile e dell’altro come non disponibile alla cura, spaventanti o troppo fragili per assumere il ruolo genitoriale.
L’attenzione ai bisogni del minore straniero non accompagnato, la disponibilità all’ascolto e all’accoglienza delle sue fragilità, costituiscono i pilastri sui quali si fonda l’agire della nostra Équipe, il cui obiettivo è quello di educare e accompagnare con gentilezza e fermezza, aiutare ad elaborare l’esperienza passata e sviluppare nuove modalità funzionali e autonomie per poter agire nel mondo.

Siamo poi fortemente convinti che prima di essere “minori stranieri non accompagnati”, gli ospiti della nostra Comunità sono innanzitutto adolescenti, che tuttavia non hanno vissuto appieno la loro giovane età. Nel Paese d’origine, infatti, questi ragazzi hanno magari iniziato a lavorare molto presto, per rispondere alle necessità economiche delle famiglie.

In Italia arrivano quasi sempre con un mandato ben preciso: guadagnare e mandare a casa i soldi. Per questo, il Progetto Educativo che offriamo loro prevede anche attività ricreative, sportive ed occasioni di svago, così che i ragazzi possano sperimentarsi, conoscersi meglio e riscoprire un’età sconosciuta.

I. STRUMENTI E METODOLOGIE DELL’ÉQUIPE

Il metodo di lavoro utilizzato comporta una particolare attenzione per il lavoro di équipe. Le verifiche e le forme di valutazione in équipe sono curate al fine di realizzare interventi a misura degli Ospiti.

Gli strumenti utilizzati sono:
1. osservazioni sul campo;
2. riunioni d’équipe e con i referenti dei Servizi di riferimento del minore.

Gli Educatori e i Mediatori verbalizzano quotidianamente i fatti accaduti in un Diario di bordo, considerato come un passaggio di consegna tra i membri dell’équipe in modo che tutti siano a conoscenza degli avvenimenti che hanno caratterizzato la giornata in Comunità.
Il gruppo degli Operatori organizza l’attività comunitaria mediante l’équipe che si riunisce settimanalmente per la verifica dei casi e la programmazione del lavoro.

Nello specifico l’équipe, oltre alle mansioni e ai compiti elencati in precedenza, ha anche il compito di:

1. organizzare le attività della Comunità, pianificando un calendario aggiornato;
2. aiutare gli Ospiti a raggiungere l’autonomia personale volta ad una nuova vita indipendente nel nostro Paese attraverso la vita di Comunità;
3. avviare l’Ospite allo studio della lingua italiana e all’acquisizione di abilità professionali di base;
4. garantire ai minori accolti un tempo e un luogo per progettare la propria vita;
5. portare avanti regolari attività di controllo dello stato di salute di ogni Ospite;
6. collaborare con i Mediatori culturali al fine di organizzare e proporre specifiche attività per i MSNA;
7. proporre e sensibilizzare ad attività ludiche e sportive e ricreative: sport, gioco del calcio, laboratori creativi, …;
8. prevedere frequenti gite in Città e fuori porta alla scoperta del nostro territorio;
9. valutare l’ammissione di nuovi Ospiti nella Struttura;
10. stendere il PEI e verificare periodicamente il raggiungimento degli obiettivi;
11. confrontarsi sulle problematiche relazionali ed educative;
12. aggiornarsi su eventuali accadimenti.

Gli Operatori assicurano la loro presenza in Comunità attraverso una pianificazione operativa in turni. L’avvicendamento è effettuato in modo da permettere un passaggio di consegne fra l’operatore che finisce il turno e il collega che rientra al lavoro.
Il numero degli Operatori può variare in base alle esigenze educative e al numero degli Ospiti presenti.

Gli Operatori potranno essere supportati dalla supervisione della Sociologa che consentirà al gruppo di parlare delle proprie emozioni, dei vissuti e di affrontare le relative dinamiche che quotidianamente potranno verificarsi.

6. PROGETTO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (PEI)

Una premessa: I Minori che arrivano in Italia da soli, senza genitori o altri adulti di riferimento sono oggi una delle categorie maggiormente vulnerabili, a rischio di esclusione sociale, discriminazioni, sfruttamento e devianza. Hanno un bagaglio di vita pesante alle spalle, costituito spesso da violenze, torture, schiavitù, privazioni e sono accomunati dall’esperienza di un viaggio lungo mesi, se non anni. I Minori Stranieri Non Accompagnati affrontano in Italia sfide dell’integrazione decisive per il loro futuro, dall’apprendimento della lingua all’inserimento scolastico e lavorativo. Sono sfide da superare per non rimanere sospesi in un limbo e poter invece raggiungere una piena inclusione sociale, sentendosi parte attiva e responsabile della comunità territoriale di accoglienza.

Il PEI che cerchiamo di definire per ogni Ospite, pertanto, tiene conto di tale contesto e viene redatto dopo una prima fase focalizzata sulla prima accoglienza, che comporta un’attenta osservazione del minore, del suo vissuto, delle sue fragilità, risorse e modalità di relazione e l’acquisizione di tutte le informazioni utili per svolgere gli interventi di tipo socio-educativo.

Il PEI viene realizzato dalla Comunità, in stretto accordo con gli Operatori dei Servizi territoriali, nell’ambito dei tempi di permanenza previsti nel Progetto Quadro definito dai Servizi.

Esso descrive le modalità per:

1. aiutare il minore a cogliere il senso della esperienza che sta vivendo all’interno della Comunità, in una prospettiva evolutiva, mirata ad assicurargli un contesto di crescita stabile e sereno;
2. favorire l’apprendimento della lingua italiana nel contesto comunitario attraverso mirate attività educative svolte sia all’interno della Comunità sia presso il CPIA sito in Piazza Polveriera a Mantova;
3. curare l’integrazione del minore nel nuovo contesto sociale di riferimento aiutandolo a strutturare relazioni positive con gli altri Ospiti e con i coetanei, nonché con gli adulti della Comunità;
4. sollecitare l’acquisizione delle autonomie e la cura nella gestione della persona e delle cose;
5. promuovere e sostenere l’autostima;
6. supportare l’integrazione in ambito scolastico, formativo ed extrascolastico;
7. assicurare il sostegno educativo negli eventuali percorsi giudiziari.

Il PEI verrà redatto dall’équipe durante i primi 60 giorni di permanenza del minore in Comunità. Mensilmente, verrà discusso all’interno dell’équipe al fine di verificarne i progressi e aggiornato ogni sei mesi sulla base delle osservazioni giornaliere redatte all’interno del Diario di Comunità.

Ogni aggiornamento del PEI verrà condiviso col Servizio di riferimento.

7. TARIFFE:

  1. RETTA GIORNALIERA: 139 euro + IVA al 5%.

    Cos’è compreso:

1. realizzazione del PEI;
2. servizio educativo presso la Comunità, negli altri abituali ambiti di vita sociale del minore e presso il CPIA;
3. l’assistenza al minore per la cura e l’igiene della persona;
4. l’assistenza educativa all’inserimento scolastico e ad attività ricreative sulla base dei PEI;
5. la preparazione e somministrazione dei pasti nel rispetto delle diverse esigenze alimentari e/o considerando le abitudini alimentari dei loro paesi di origine;
6. il sostegno e il recupero scolastico, nonché il rapporto con le istituzioni scolastiche;
7. l’espletamento di pratiche e incombenze varie per le necessarie iniziative legate all’organizzazione del tempo personale (es. attività ludico-sportive);
8. la cura ed il controllo dell’ambiente di Comunità;
9. i vari trasporti;
10. i rapporti con i Servizi Sociali competenti per ciascun minore e con l’Autorità Giudiziaria;
11. l’accompagnamento presso gli Uffici preposti al rilascio del Permesso di soggiorno;
12. l’accompagnamento ai servizi sanitari ed ospedalieri;
13. la realizzazione di eventuali gite;
14. l’abbigliamento degli ospiti entro un budget annuo di 200 €uro;
15. materiale scolastico ordinario;
16. la gestione di eventuali ricoveri ospedalieri dei minori, con modalità definite in accordo con il Servizio sociale inviante (es: rapporto uno a uno, 24 h di presenza educativa e/o assistenziale, …);
17. attività sportive specifiche.

  1. SERVIZI ESCLUSI DALLE RETTE:

Sono esclusi da ogni retta, i seguenti:

1. servizi sanitari aggiuntivi e accessori ad essi correlati (es. fisioterapia, psicoterapia, logopedia, dietista, oculista, dentista);
2. vacanze di Comunità della durata di più di due giorni;
3. attività sportive che superino il tetto di 50 € mensili;
4. abbigliamento oltre il budget di disponibilità di 200 € annui;
5. necessità di un ipad o computer personali.

8. ORARI E ORGANIZZAZIONE DELLE GIORNATE

Salvo eccezioni, generalmente le giornate sono organizzate nel seguente modo:

8.30-9.00 sveglia e igiene personale;
9.00-10.00 colazione;
10.00-11.00 sistemazione camere e pulizia degli ambienti;
11.00-12.00 Scuola, attività educative e/o formative;
12.00-13.00 preparazione tavola per il pranzo e pranzo;
13.00-13.30 sparecchio e sistemazione della sala da pranzo;
13.30-19.30 uscite libere concordate con gli Educatori.

I ragazzi frequentano la Scuola di Alfabetizzazione al mattino e al pomeriggio. Nel caso in cui non sia prevista la Scuola o essa sia sospesa (come nel caso delle vacanze invernali o estive), l’orario subisce delle variazioni:

13.30-14.30 attività libere di relax – gioco comunitario;
15.30-16.00 merenda;
16.00-17.30 studio personale e/o a piccoli gruppi; attività educativa con Educatore e/o attività sportiva;
17.30-19.00 doccia e igiene personale;
19.00- 20.30 preparazione tavola per la cena, cena e sistemazione sala ove si è consumato il pasto;
20.30-22.30 tempo libero – televisione – giochi da tavolo – …;
22.30- … silenzio e riposo. Buona notte!

9. REGOLAMENTO

Il regolamento ha la finalità di definire alcune regole di comportamento per un buon vivere comunitario; l’Ospite sarà, infatti, in grado di vivere appieno questa nuova esperienza solo se seguirà le semplici, ma importanti regole di vita.

Il regolamento ha lo scopo di indicare i modi più adeguati di comportarsi e servirà dunque ad apprendere come “si sta” insieme agli altri.

Attraverso il regolamento si chiede di adottare dei comportamenti utili a sviluppare delle nuove capacità sia dal punto di vista individuale sia dal punto di vista sociale.

Tutti gli Ospiti sono tenuti a:
a) collaborare nell’apparecchiare la tavola per i pasti e riordinare la sala mensa dopo l’utilizzo;
b) tenere in ordine gli spazi comuni e la propria stanza e il bagno;
c) rispettare il “buon vivere” comunitario;
d) parlare educatamente con gli Educatori e gli altri Ospiti della Comunità;
e) impegnarsi nello studio e nella conoscenza della lingua italiana;
f) non arrecare danno alle cose e alle persone.

Gli Ospiti possono ricevere telefonate e telefonare attraverso l’utilizzo del proprio telefono cellulare (smartphone).
Non sono ammessi in Comunità atti di violenza verbale o fisica nei confronti degli Educatori e degli altri Ospiti e volontari.
Il rispetto reciproco fra gli Ospiti e l’attenzione degli arredi della Comunità è alla base della vita comunitaria. In caso di trasgressioni in tal senso, l’équipe si riserva di valutare di volta in volta i provvedimenti più idonei, che nei casi più gravi possono portare alle dimissioni dell’Ospite.
Non è permesso, per motivi igienici e sanitari, consumare cibo all’interno delle proprie stanze.
Non è possibile fumare negli spazi interni della Comunità (stanza, bagno, sala mensa, sala studio, sala TV, …) per tutelare la propria ed altrui salute e l’ambiente.

La Comunità è disponibile nel predisporre, eventualmente, incontri protetti, in Comunità e/o vigilati con la presenza di un Educatore e/o del Responsabile.

Nel caso di fuga dalla Comunità o non rientro all’orario stabilito (ore 22.00) o assenze ingiustificate e non concordate per 2 giorni consecutivi, si avviseranno immediatamente le Forze dell’Ordine e gli Assistenti sociali e/o tutors. Gli eventuali rientri verranno gestiti in funzione degli accordi tra i Servizi invianti e la Comunità.

Nello specifico si chiede ad ogni minore straniero non accompagnato l’impegno ad osservare tutte e singole le indicazioni contenute in questo Regolamento e a fare del proprio meglio per creare un buon clima in Comunità.

10. SCHEDA INFORMATIVA MINORE