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    La nostra mission

La condivisione con Papa Francesco della Sua visione del mondo, ci ha portato a dedicare a Lui la Comunità, ricordando le Sue parole

“Chi nel cammino della vita ha acceso anche soltanto una fiaccola nell’ora buia di qualcuno, non è vissuto invano”

Papa Francesco

Oggi viviamo il disagio delle nuove povertà anche solo perdendo il lavoro, quando la famiglia si divide, a volte quando gli equilibri su cui si basa la famiglia stessa vengono meno.

Le nostre Istituzioni, oberate dai bisogni crescenti delle Persone, spesso faticano a dare le risposte necessarie nei tempi opportuni. Meglio, non possono arrivare dappertutto. Papa Francesco, di fronte alle avversità, invita gli uomini e le donne di buona volontà, a rimboccarsi le maniche ed a reagire cercando di dare le risposte adeguate a coloro che hanno bisogno.

La mia esperienza pluriennale di Operatore sociale, unita alla mia sensibilità di Cristiano praticante, mi hanno fatto riflettere. Nella vita ho avuto diverse opportunità che altri non hanno avuto: sono andato a scuola conseguendo la Laurea in Magistero presso l’Università di Padova e ho fatto lavori sempre stimolanti che mi hanno permesso di crescere e di migliorare la mia esperienza, la mia professionalità e la mia conoscenza.

Come reagire per dare un contributo alla soluzione dei tanti bisogni sempre più emergenti della nostra società, in particolare, a quella componente più debole: i minori?

Ho esposto la mia idea ad alcune persone conosciute da tempo e con le quali condivido lo spirito solidaristico, ed assieme a loro abbiamo deciso di fondare “Gli Ultimi – Società Cooperativa sociale” quale strumento operativo.

Papa Francesco ci dice, tra l’altro, di guardare “oltre l’orizzonte”, di uscire dai nostri egoismi e di “fare il bene” perché questa è la nostra missione, soprattutto nei confronti di chi è stato meno fortunato.

Ci dice, inoltre, che la carità nei confronti dei meno abbienti va sempre bene, ma che è il lavoro che consente di procurare il pane per sé e per la propria famiglia, e col pane, acquisire anche la dignità di uomo.

Il 2022 è stato caratterizzato da una grande instabilità dei mercati finanziari causata dalla Guerra scoppiata il 24 febbraio con l’invasione dell’Ucraina da parte della Confederazione Russa, dalla conseguente crisi energetica, da un’inflazione mondiale galoppante.
Tutti questi fattori, uniti alla frequente debolezza della volontà politica delle Istituzioni europee, hanno creato grosse difficoltà alle Aziende e, in particolare, alle singole Persone.
L’aumento dei costi delle bollette energetiche è tra le cause prime del disastro economico che, assieme all’inflazione galoppante, stanno mettendo a dura prova l’economia del mondo intero.
La differenza tra ricchi e poveri si è acuita sempre più alimentando fenomeni, quali l’emigrazione di massa, tra il sud ed il nord del mondo, che si va ad aggiungere al fenomeno già esistente della fuga dalle zone di guerra, dalla carestia, dalla miseria. Mai come nel 2022 abbiamo assistito al fenomeno dell’emigrazione di tante popolazioni in cerca di un mondo migliore.

Da noi molte Aziende chiudono i battenti in quanto non riescono a conciliare gli aumenti dei costi delle utenze con la competizione dei prezzi dei loro prodotti.
Da noi viviamo il disagio delle nuove povertà anche solo perdendo il lavoro, quando la famiglia si divide, a volte quando gli equilibri su cui si basa la famiglia stessa vengono meno.
Le nostre Istituzioni, oberate dai bisogni crescenti delle Persone, spesso faticano a dare le risposte necessarie nei tempi opportuni. Meglio, non possono arrivare dappertutto.
Papa Francesco, di fronte alle avversità, invita gli uomini e le donne di buona volontà, a rimboccarsi le maniche ed a reagire cercando di dare le risposte adeguate a coloro che hanno bisogno.
La mia esperienza pluriennale di Operatore sociale, unita alla mia sensibilità di Cristiano praticante, mi hanno fatto riflettere.
Nella vita ho avuto diverse opportunità che altri non hanno avuto: sono andato a scuola conseguendo la Laurea in Magistero presso l’Università di Padova, a differenza delle mie sorelle; ho fatto lavori sempre stimolanti che mi hanno permesso di crescere e di migliorare la mia esperienza, la mia professionalità e la mia conoscenza.
Come reagire per dare un contributo alla soluzione dei tanti bisogni sempre più emergenti della nostra società, in particolare, a quella componente più debole: i minori?
Ho esposto la mia idea ad alcune persone conosciute da tempo e con le quali condivido lo spirito solidaristico, ed assieme a loro abbiamo deciso di fondare “Gli Ultimi società cooperativa sociale” quale strumento operativo. I soci fondatori: Vittorina Veghini, Alma Ferraresi, Nerea Tinazzi ed il sottoscritto sono i membri del primo Consiglio di Amministrazione.
Tutti prestiamo la nostra opera a titolo volontaristico, ognuno per quello che può in base al tempo disponibile ed alle competenze acquisite.
È maturata in me la consapevolezza di essere impotente di fronte alle oscillazioni dei mercati, nei quali avevo investito il patrimonio di famiglia, dove altro non potevo se non “comprare” o “vendere”, oppure, “aspettare passivamente”, che la burrasca passasse.

Mi sono domandato, più volte, se fosse giusto stare fermi aspettando tempi migliori, o, se non fosse il caso di rimboccarsi le maniche e fare qualcosa per dare il proprio contributo alla società.
In controtendenza con quanto indicato dagli esperti investitori che suggerivano di stare fermi in attesa della futura stabilità dei mercati finanziari, ho smobilizzare il patrimonio di famiglia precedentemente investito in azioni ed obbligazioni ed ho acquisito Corte Verzellotto, via Pilla 50, Mantova, anche con il sostegno di una grande Banca che ha creduto nel mio progetto, con lo scopo di svolgere in tale sito una attività finalizzata a fare del bene nei confronti di chi è stato meno fortunato e, nel contempo, creare opportunità di nuovi posti di lavoro.
Papa Francesco ci dice, tra l’altro, di guardare “oltre l’orizzonte”, di uscire dai nostri egoismi e di “fare il bene” perché questa è la nostra missione, soprattutto nei confronti di chi è stato meno fortunato. Ci dice, inoltre, che la carità nei confronti dei meno abbienti va sempre bene, ma che è il lavoro che consente di procure il pane per sé e per la propria famiglia, e col pane, acquisire anche la dignità di uomo.

Claudio Cuoghi